Domenica 20 Settembre 2020

COMSUBIN: le origini e la leggenda - gli eredi dei mas

di Redazione FIAS

Pagina 3 di 4: gli eredi dei mas

GLI INCURSORI

2020-09-20-comsubin-4Gli Incursori di oggi sono gli eredi degli operatori dei mezzi d’assalto della X^MAS della seconda guerra mondiale. 
E’ più facile dire a cosa serve, che definire cos’è, un mezzo d’assalto. Si tratta di un mezzo speciale, o anche di un solo uomo con attrezzature particolari, la cui azione, improvvisa ed imprevedibile, ha come obiettivo quello di arrecare, a fronte di un impegno economico limitato, gravi danni ad un avversario generalmente più forte fidando soprattutto sulla sorpresa tecnica o tattica. In campo navale, l’impiego dei mezzi d’assalto é stato tradizionalmente caratteristico di quelle situazioni di netta inferiorità potenziale di uno dei contendenti o di particolari circostanze in cui, per arrecare danni gravi all’avversario, non fosse possibile o conveniente l’uso di altri strumenti bellici più tradizionali.

La storia navale ha registrato sin dall’antichità l’impiego di mezzi di caratteristiche non consuete per tentare di risolvere situazioni come quelle descritte: dai "brulotti" incendiari del periodo velico e remiero ai primordiali mezzi subacquei della guerra civile americana. La nascita dei mezzi d’assalto italiani è fatta risalire agli anni della prima guerra mondiale, nel corso della quale la Regia Marina fu l’unica a creare ed utilizzare con successo dei veri mezzi d’assalto.

L’operazione più significativa condotta fu l’affondamento della Corazzata austro-ungarica VIRIBUS UNITIS ad opera del Capitano del Genio Navale Raffaele ROSSETTI e del Tenente Medico Raffaele PAOLUCCI con la "MIGNATTA" un mezzo subacqueo autopropulso di loro ideazione.

Tuttavia la data ufficiale della costituzione dei Reparti di Assalto della Marina risale al 1935, quando la dislocazione in Mediterraneo di forti aliquote di unità navali inglesi, avvenuta in seguito all’inizio da parte del nostro Paese della Campagna d’ETIOPIA, aveva sensibilmente modificato il rapporto di forze a sfavore della Regia Marina. Fu in queste condizioni che TESEI e TOSCHI svilupparono l’idea di un mezzo semovente per un impiego in massa, nelle prime notti di una eventuale guerra, sfruttando l’elemento sorpresa.
L’organizzazione e lo sviluppo dei mezzi d’assalto furono allora affidati al Comando del 1° Gruppo Sommergibili, ma la conclusione della Campagna d’ETIOPIA, nella primavera dell’anno successivo, il 1936, ebbe come conseguenza una perdita di interesse per i mezzi d’assalto da parte dello Stato Maggiore. Fu verso la fine del 1938, in previsione di un probabile deterioramento delle relazioni internazionali, che vennero ripresi gli studi e gli esperimenti sui mezzi d’assalto; nel 1939 venne pertanto costituita una Sezione Armi Speciali nell’ambito della 1^ Flottiglia MAS.

Nel marzo del 1941, a guerra iniziata, la sezione fu resa autonoma e denominata X^ FLOTTIGLIA MAS. Lo sviluppo del Siluro a Lenta Corsa pilotato, il "maiale", dei barchini esplosivi e dei minisommergibili CA/CB ebbe un successo notevole con effetti veramente micidiali. Tutti ricordiamo la gloriosa impresa compiuta nel dicembre del 1941 nel porto di Alessandria, quando tre coppie di operatori, gli Ufficiali e Sottufficiali della Regia Marina DE LA PENNE e BIANCHI, MARCEGLIA e SCHERGAT, MARTELLOTTA e MARINO, a bordo di tre siluri a lenta corsa, danneggiarono seriamente alcune Unità Britanniche tra cui le corazzate VALIANT e QUEEN ELISABETH.

In precedenza, il 10 settembre 1941, i maiali avevano forzato Gibilterra, minando alcune navi in rada, mentre altri assaltatori diretti dal Tenente di Vascello FAGGIONI, a bordo di barchini esplosivi avevano violato nel mese di marzo la baia di Suda affondando l’Incrociatore YORK.

Luigi FERRARO, un "uomo gamma" applicò micidiali "bauletti esplosivi" su mercantili inglesi che caricavano materiale strategico nel porto di Alessandretta, in TURCHIA. Altri assaltatori proseguirono la loro attività contro il naviglio britannico a Gibilterra, uscendo dal Sommergibile SCIRE’ o dalle basi avanzate approntate dalla Marina ad Algesiras, all’interno della cisterna Olterra, e a Villa Carmela, nelle immediate vicinanze della base britannica.

Gli uomini della DECIMA operarono anche in Mar Nero, dal Maggio 1942 al Settembre 1943, compiendo azioni significative nelle acque di Sebastopoli e nella zona di Balaclava.
I minisommergibili CA/CB operarono con alterna fortuna dal porto di Costanza, in ROMANIA, a partire dal Maggio 1942, affondando tra l’altro un Sommergibile sovietico nelle vicinanze di Yalta. Si é trattato di una autentica epopea, vissuta e scritta dagli uomini dei mezzi d’assalto, tutti indistintamente: non soltanto gli operatori, ma i comandanti e gli equipaggi dei mezzi trasportatori, gli Stati Maggiori, senza dimenticare l’oscura opera prestata da tecnici ed operai, sovente in condizioni difficilissime.

Ai nostri giorni l’incursione navale e l’incursione dal mare, rivestono ancora una importanza strategica che è rimasta invariata col mutare dei tempi. Il cambiamento degli scenari ha richiesto agli incursori l’impiego di nuove tecniche e l’ampliamento delle professionalità; per questo motivo gli uomini hanno imparato a muoversi ed a combattere anche sul terreno, e pertanto, oltre che esperti nuotatori, sono anche paracadutisti e rocciatori. Oggi un nostro incursore possiede una preparazione che non ha eguali in quanto a vastità e flessibilità di impiego; egli è a suo agio in qualsiasi ambiente. Non sorprende quindi che gli incursori di COMSUBIN siano stati estensivamente impiegati in ogni situazione di crisi verificatasi negli ultimi decenni, dalle missioni più rischiose e delicate (Libano, Golfo Persico, Somalia, Ruanda, Operazioni in Adriatico ed in Albania, Kosovo e Timor Est) agli interventi di protezione civile per calamità naturali (alluvione di Firenze, terremoto del Friuli e di Ancona, alluvione di Alessandria, eruzione dell’Etna).
Anche se non hanno mai dovuto applicare le tecniche di infiltrazione dal mare messe a punto durante i duri addestramenti, negli ultimi anni gli Incursori sono intervenuti in diverse operazioni reali.

In Libano, così come nel corso del primo intervento in Somalia e in Albania, la missione assegnata é stata in prevalenza di pattugliamento e di scorta, mentre nella missione Golfo 2 e in Adriatico gli Incursori hanno guidato i team ispettivi che venivano inseriti sulle unità mercantili per la verifica dei carichi nel quadro degli embarghi decretati dalle Nazioni Unite. Durante la seconda missione nel Corno d’Africa gli Incursori della Marina hanno operato con compiti di copertura durante la fase di reimbarco del contingente italiano. Terminata l’esigenza un’aliquota di Incursori è stata rischierata in Ruanda, nel quadro delle operazioni di evacuazione di personale occidentale minacciato dalle violenze della guerra civile in atto; in particolare gli Incursori hanno raggiunto nei villaggi dell’interno alcuni missionari che si erano inizialmente rifiutati di abbandonare i malati affidati alla loro assistenza. Nel corso della terza missione in terra somala nel quadro dell’operazione "United Shield" oltre che da terra, gli Incursori hanno operato anche a bordo degli elicotteri SH3D in ruolo "Combat SAR" a favore dei piloti dell’Aviazione di Marina.


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