Domenica 20 Settembre 2020

COMSUBIN: le origini e la leggenda - I Sommozzatori e i Palombari

di Redazione FIAS

Pagina 2 di 4: I Sommozzatori e i Palombari

I SOMMOZZATORI ED I PALOMBARI

2020-09-20-comsubin-2La Scuola Palombari, venne istituita a Genova il 24 Luglio 1849, su proposta del Generale DELLA BOCCA, Ministro della Guerra e della Marina del Regno di Sardegna. I primi brevetti vennero rilasciati a quei candidati che, dopo un breve tirocinio, riuscivano a superare la prova di tre ore di immersione a poco più di dieci metri. Nel 1869, col trasferimento della Marineria da Genova a La Spezia, la Scuola Palombari fu sistemata a bordo di una Nave della Marina Militare. Dopo alcuni anni trascorsi trasbordando da una Nave all’altra, a seconda delle esigenze della Flotta, la Scuola finì per trasferirsi nel 1911, dalla R.N. ITALIA, al Varignano, ove, salvo un breve intervallo trascorso sulle RR.NN. ELENA e PISA, rimase fino al Dicembre del 1934.

In tale anno fu trasferita presso le Scuole CREM di San Bartolomeo, a La Spezia, per congiungersi alle altre Scuole che ivi, da tempo, avevano sede, rimanendovi fino all’8 Settembre 1943. Compito di capitale importanza, svolto dai subacquei della Marina Militare durante il periodo bellico é stato il recupero delle numerose navi affondate, o per il loro ripristino, o per l’urgenza di liberare l’ingresso dei porti e di sgomberare i moli per consentire l’attracco di altre navi. Questo lavoro di notevole complessità, venne effettuato dai nostri Subacquei, superando difficoltà di ogni genere. A guerra finita la Scuola Palombari risorse dalle distruzioni degli eventi bellici e si unì alla Scuola Sommozzatori (sorta durante il conflitto a Livorno). Il nuovo organismo, il centro subacqueo della Marina Militare (MARICENTROSUB), creato con lo scopo di formare, addestrare ed impiegare il personale Subacqueo, fu ubicato nel Comprensorio del Varignano. La situazione di allora era veramente tragica: i porti, in particolare quelli situati al Nord, apparivano come un desolante cimitero di navi spezzate sul fondo. Le acque e l’ingresso dei porti erano cosparsi di mine magnetiche e di ordigni esplosivi di qualsiasi genere.

2020-09-20-comsubin-3In simile situazione i Subacquei della M.M., come sempre, disponevano solo di un eccezionale senso del dovere. Con questo spirito, affrontarono e portarono a termine, in breve tempo e brillantemente, i loro compiti, sicché, nel 1949 i recuperi potevano considerarsi pressoché ultimati. A partire da tale epoca, il Centro Subacqueo è stato varie volte ristrutturato ed adeguato alle nuove esigenze, ed attraverso varie denominazioni ed evoluzioni ha raggiunto l’odierna fisionomia nell’ambito del "Raggruppamento Subacquei ed Incursori".

Dalla loro istituzione ad oggi, la Scuola Palombari prima e la Scuola Subacquei dopo, hanno fatto notevoli progressi. Mentre nel 1849 venivano rilasciati brevetti a chi raggiungeva la profondità di 10 metri, oggi si eseguono corsi per l’impiego dello scafandro normale, di autorespiratori ad aria e a miscele sintetiche a base di azoto/ossigeno, fino alla quota di 60 metri, e per i lavori subacquei fino a 250 – 300 metri con apparecchiature speciali.

Particolari Nuclei di Subacquei sono dedicati al servizio di disattivazione delle mine ed operano da bordo di Unità Cacciamine per la investigazione, la disattivazione ed il brillamento degli ordigni. Essi sono stati a lungo impiegati in Golfo Persico (1987) in Mar Rosso (1984) ed in Adriatico nel corso delle operazioni per l’immissione dei Reparti di terra nella ex Jugoslavia (1995/96). Dal febbraio al giugno 1998 un nucleo di operatori è stato impegnato in Albania per la bonifica del Porto di Saseno. Di particolare importanza è l’attività di ricerca e addestramento per fornire assistenza a Sommergibili in difficoltà, un settore molto sensibile, cui sono dedicate non poche risorse.

Oggi i Palombari/Sommozzatori impiegano tutti i tipi di apparecchiature di respirazione subacquea esistenti. Le loro capacità possono essere sintetizzate come segue:
- immersioni autonome fino a 60 metri con respiratore ad aria;
- immersione assicurata alla superficie, con l’impiego dello scafandro da Palombaro fino a 60 metri ad aria;
- immersione fino a 250/300 metri con l’ausilio di impianti integrati imbarcati sulle navi del Gruppo Navale Speciale, con impiego di miscele respiratorie ad elio-ossigeno e con tecniche di intervento o in saturazione;
- soccorso sommergibili sinistrati con: Campana Mc Cann fino a 130 metri; Minisommergibile fino a 300 metri; immersioni con scafandro rigido articolato (ADS) fino a 300 metri.

E importante sottolineare che Palombari e Sommozzatori civili italiani, usciti da questa scuola, hanno prestato e continuano a prestare la loro opera in Italia ed in ogni parte del mondo, in lavori subacquei di ogni genere, riscuotendo, ovunque incondizionata ammirazione per la loro capacità.

Questo personale è tutto volontario, caratterizzato da duro addestramento e da doti di elevatissima professionalità e dedizione, basti pensare all’equilibrio psico-fisico ed alle conoscenza richieste agli operatori "IMMERSIONI PROFONDE" che svolgono attività fino a 250/300 metri di profondità.

Tutti questi uomini, militari e civili, giudicati tra i migliori subacquei del mondo, sono stati formati presso la Scuola Subacquei della Marina Militare Italiana, le cui tradizioni oltre a costituire preziosissimo patrimonio spirituale e motivo di giusto orgoglio, spronano i nuovi allievi a sempre meglio servire la Patria.


gli eredi dei mas
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