Certo ... una parete di gorgonie esposta alla corrente con migliaia di polipi aperti, una cernia che con eleganza e noncuranza si accomoda in una tana, un relitto con il suo fascino secolare, sono spettacoli molto suggestivi, che si possono ammirare andando sott’acqua, ma c’è secondo me, anche un altro aspetto, altrettanto entusiasmante.
Volare sott’acqua! Sperimentare una cosa bellissima che è assaporare l’assenza di gravità. Se riusciamo a raggiungere un assetto ideale di galleggiamento, cioè né positivi né negativi, il nostro essere neutri ci regala la sensazione bellissima dell’assenza di peso, il volo in acqua. Anche se voliamo in un elemento più denso dell’aria, la possibilità di muoversi sull’asse verticale a nostro piacimento (ovviamente senza troppi repentini su e giù) è molto suggestiva.
La sensazione di volare, ebbi la fortuna di provarla all’età di sei anni, quando con l’incoscienza fanciullesca tipica di quell’età, accettai di fare un giro con mio zio su un piccolo Cessna. Una folgorazione. Sentirsi leggero, staccato da terra, muoversi nell’aria, fu veramente stupefacente; allora non sapevo che con un velivolo così piccolo la sensazione sarebbe stata molto più netta.
E per provare non solo la sensazione del volo, ma quella di annullare veramente la gravità non esistono molte altre modalità. La forza di gravità ci tiene attaccati al suolo, è inevitabile. La forza centrifuga causata dalla rotazione della terra un po' ci aiuta, ma non così tanto da farci staccare dal suolo. Quindi ? Cosa ci rimane, attualmente, per annullare la gravità ? Non tanti sistemi per la verità.
Una permanenza sulla stazione orbitale ISS, oppure altre modalità, pur con durate che non superano qualche decina di secondi : un giro sul velivolo della Virgin, oppure un lancio con il razzo di Besos o su di un velivolo che segue una traiettoria a parabola o, ultima chance proprio recente, riuscire fare un paio di giorni da turista nello spazio a 500 Km di altezza. Tutte esperienze non proprio alla porta di tutti e soprattutto non praticabili quotidianamente. Ed è per questo che l’addestramento per coloro che dovranno vivere parecchio tempo in assenza di gravità, gli astronauti, avviene anche con parecchie ore passate in piscine attrezzate, dove si possono immergere e sperimentare sensazioni particolari, effettuare tutte le operazione e manipolazioni che dovranno eseguire sulla ISS e nelle attività extraveicolari.
In queste piscine gli astronauti, equipaggiati di tutto punto possono sfruttare la spinta dell’acqua per ottenere un’assenza di peso fittizia ed esercitarsi in varie operazioni, come il trasporto di carichi voluminosi all’interno della ISS, a prove di movimentazione all'esterno e alla familiarizzazione con il muoversi, con la loro ingombrante tuta, attraverso i portelli della stazione spaziale. Di queste strutture, idonee alle attività sopracitate, ce ne sono più di una in giro per il mondo. Le più operative sono quella di Houston al Johnson space center, dove si è allenata parecchio anche la nostra Samantha Cristoforetti, l’Hydrola di Mosca e la NBF di Colonia. Anche qua a Torino è stata realizzata, anni fa, una vasca adibita a tale scopo, ma purtroppo per mancati accordi internazionali e problemi di budget, ha lavorato poco ed ora è dismessa. E parlando di altre piscine di tutto rispetto c’è l’italianissima Y40 con i suoi 42 mt di profondità, che deteneva, fino a poco tempo fa, il primato mondiale di più profonda, superata ora dalla Deepspoot in Polonia con -45 mt e tra, qualche tempo, dalla Blue Abyss nel Regno Unito che sarà la più profonda con -50 mt.
Quindi, riprendendo il discorso sul galleggiamento neutro, la prossima volta che sarete sott’acqua, chiudete gli occhi un attimo e immaginatevi astronauti senza gravità e se non siete subacquei, è ora di diventarlo, per provare queste emozioni!!
“Una volta che hai conosciuto il volo, camminerai sulla terra con gli occhi rivolti sempre in alto, perché là sei stato e là agogni a tornare ” Leonardo da Vinci
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